Fotoresistenza

by admin on 27/06/2011

La fotresistenza (o fotoresistore) è un componente elettrico, o meglio, un resistore (resistenza per i più) con la particolarità di essere sensibile alla luce.

Il suo valore in Ohm è inversamente proporzionale alla quantità di luce che lo colpisce, cioè diminuisce man mano che aumenta la luminosità, e la corrente elettrica che la attraversa è proporzionale all’intensità luminosa,cioè aumenta all’aumentare della quantità di luce alla quale viene esposta. Questo ci permette di poter utilizzare una fotoresistenza come un potenziometro attuabile con la luce.

In genere tale tipo di resistore viene utilizzato per creare interruttori crepuscolari, cioè attivabili con il calare della luce solare, e disattivabili al sorgere del sole, naturalmente possono essere utilizzati in migliaia di applicazioni diverse.

Sono costituiti da materiali semiconduttori leggermente drogati come Solfuro di Cadmio (CdS) , Solfuro di Piombo (PbS) Selenio (Se) e antimoniuro di indio (InSb). Il loro principio di funzionamento è basato sull’effetto fotoconduttivo. Quando la superficie sensibile del fotoresistore viene esposta alla luce, l’energia raggiante assorbita provoca la rottura dei legami covalenti e quindi l’aumento delle coppie lacune-elettroni rispetto a quelle generate per effetto termico.

Il principale difetto di tale componente è un tempo di risposta piuttosto lungo (oltre 100µs) e ciò non permette di rilevare veloci variazioni. Per ottenere valori di resistenza bassi si ricorre a strutture interdigitate, mentre per ottenere valori elevati di resistenza la pasticca viene sagomata a forma di serpentina.

Per concludere Vi mostro come viene rappresentata sugli schemi elettrici o in libri teorici      

Trackbacks & Pings

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *